Ricerca Marchio di genere – Sperimentazione per l’attribuzione del marchio di genere nelle imprese pugliesi

Il Dipartimento Pari Opportunità ha commissionato alla IRS Europa il presente studio per la definizione di un percorso metodologico finalizzato all’introduzione del Marchio di Genere nelle imprese pugliesi, anche alla luce delle politiche di incentivazione realizzate con il supporto dell’Asse VI del PO Puglia 2007/2013, a valere sul PON Governance e Azioni di Sistema, FESR 2007-2013. La ricerca mira ad estendere il tema della responsabilità sociale in ottica di genere nelle imprese, tema non particolarmente diffuso nel nostro Paese.

In questo senso la Regione Puglia ha approvato la legge regionale del 21 Marzo 2007 n. 7 recante  Norme per le politiche di genere e i servizi per la conciliazione vita/lavoro in Puglia che, tra le diverse iniziative di promozione delle pari opportunità prevede, all’articolo 26, la promozione di politiche premiali per le imprese che adottino tali piani attribuendo il Marchio di Genere secondo modalità definite dalla Giunta regionale

Le Linee Guida per l’attribuzione del Marchio di Genere della Regione Puglia si propongono di individuare strumenti di valutazione in grado di consentire la certificazione dell’uguaglianza di genere in azienda e che tengano conto del modo in cui «un’impresa sia capace di adottare politiche non discriminatorie e azioni volte alla valorizzazione delle competenze diversificate».
Esse, inoltre, raccomandano un’implementazione di politiche di genere efficaci e continuative nel tempo, coinvolgenti l’intera azienda e comprendenti «tutti i processi, pratiche e procedure gender sensitive» e che «consentano all’impresa di dotarsi del Marchio di Genere».

La Regione Puglia individua tre criteri fondamentali necessari alla procedura di attribuzione del marchio:

 

  • il benessere di lavoratrici e lavoratori in un’ottica di miglioramento organizzativo dell’impresa, del clima e della qualità del contesto nel quale si opera;
  • l’impresa e la possibilità di valorizzare appieno le risorse umane, soprattutto quelle femminili in posizioni di leadership;
  • lo sviluppo locale, ovvero l’individuazione di nuovi modi di fare impresa che incrementino un circuito virtuoso per il progresso economico e sociale della comunità.

 

L’attribuzione del Marchio di Genere è in grado di stimolare l’individuazione di soluzioni organizzative flessibili e di qualità a beneficio di tutti, nonché di sottolineare l’importanza del principio di responsabilità sociale come mezzo per accrescere benessere e sviluppo.

Una delle evidenze maggiormente significative dell’indagine registra una reale disponibilità delle imprese raggiunte dall’intervento ad esprimere una valutazione positiva circa l’impatto prodotto dalle politiche di conciliazione e di promozione della risorsa femminile, interpretate come volano per una possibile riduzione dei costi a fronte di un auspicabile incremento di produttività, frutti questi ultimi di un miglioramento complessivo delle condizioni di vita delle lavoratrici che prelude a un miglioramento del benessere organizzativo nel suo insieme.