Il Libretto formativo del cittadino raccoglie informazioni, dati e attestazioni riguardanti le esperienze di tipo educativo/formative e lavorative, effettuate anche in ambito sociale, ricreativo o familiare da ogni individuo. Il Decreto legislativo n. 276/2003 lo definisce come lo strumento di registrazione delle

“competenze acquisite durante la formazione in apprendistato, la formazione in contratto di inserimento, la formazione specialistica e la formazione continua svolta durante l’arco della vita lavorativa ed effettuata da soggetti accreditati dalle regioni, nonché delle competenze acquisite in modo non formale e informale secondo gli indirizzi della Unione Europea in materia di apprendimento permanente, purché riconosciute e certificate”.

Qual è la finalità del Libretto formativo del cittadino? Il Libretto aiuta il cittadino in generale e il cittadino-lavoratore in particolare a rendere visibili e trasparenti le competenze acquisite, favorendone l’utilizzo soprattutto in “situazioni di transito” e cambiamento del contesto di lavoro. Questo strumento conferisce valore di scambio al patrimonio di competenze acquisite. Non ha, pertanto, una “valenza burocratica” quanto l’intento di far emergere tale patrimonio nella sua integrità, rispettando l’unicità della persona. Il Libretto documenta l’evoluzione e lo sviluppo delle competenze, pertanto si distingue da altri strumenti di raccolta dati più “statici” e frammentati, oltre a rappresentare un format omogeneo a livello nazionale e trasversale ai diversi sistemi che governano l’istruzione, la formazione e il lavoro nel nostro Paese.

Dove si può ritirare il Libretto formativo del cittadino? Responsabili del rilascio del Libretto sono le Regioni, che possono delegare ad altri soggetti.

Il Libretto, uno strumento fondamentale. Per chi? Il Libretto è utile e fruibile per il mercato del lavoro e per il sistema dell’istruzione e della formazione, ma è primariamente uno strumento di valorizzazione della persona, riconoscibile dalle istituzioni per la garanzia e la tutela dei soggetti.
In particolare:

  • è utile per la persona, in quanto rappresenta uno strumento di comunicazione che raccoglie informazioni sul soggetto e sul suo curriculum di apprendimento formale e non formale e valorizza le potenzialità e le competenze professionali acquisite rendendole trasparenti;
  • è utile per il mercato del lavoro, poiché è uno strumento di informazione che facilita presso le imprese la riconoscibilità di professionalità e competenze individuali all’interno di un processo di inserimento (ad esempio nei contratti di apprendistato) e di mobilità lavorativa (ad esempio nelle varie forme di contratto flessibile);
  • è utile per le Istituzioni, in quanto è uno strumento di garanzia e formalizzazione che valorizza i sistemi di certificazione in atto nel nostro Paese, garantisce la leggibilità dei dati inseriti anche in una dimensione europea favorendo la flessibilità e la personalizzazione dei percorsi e garantisce la visibilità delle esperienze maturate in una logica sia di mobilità geografica che di apprendimento permanente.